La libroterapia
L’idea di poter promuovere il benessere attraverso la lettura dei libri affonda nella notte dei tempi. Aristotele pensava che con la letteratura si potesse guarire da tanti mali e molti antichi romani, fra cui Aulus Cornelius Celsus, credevano che medicina e letteratura fossero un abbinamento vincente. In epoca moderna la lettura dei libri è stata introdotta, quale strumento di crescita personale e di benessere, nelle carceri (Sing Sing, 1840), negli ospedali psichiatrici dell’ottocento, negli ospedali (inizi ‘900) e in alcune divisioni dell’esercito (1910, Iowa; Nebraska).
Nella prima metà del Novecento si comincia a parlare di libroterapia o biblioterapia nell’ambito psichiatrico statunitense. Nella seconda metà del Novecento la libroterapia è stata sempre più utilizzata, non solo da psichiatri, ma anche da psicologi e psicoterapeuti nella pratica clinica e in vari settori psicologici. Ne vogliamo parlare con Rachele Bindi, autrice del libro Trame archetipiche. Libroterapia e Benessere, edito da Press & Archeos.