1. Fondamenti scientifici della psicologia dello sport e dell’esercizio e introduzione storica
La psicologia dello sport e dell’esercizio (Weinberg e Gould, 2015) è una disciplina scientifica specifica e oggi riconosciuta a livello internazionale: considerarla scientifica, vuol dire affermare che si basa su un approccio rigoroso, empirico, critico e sistematico alla ricerca, che poggia cioè le sue fondamenta sulla raccolta di evidenze (Pintonello e Vitali, 2015). Esistono molteplici definizioni di questo ambito della psicologia, che vengono declinate a seconda degli enti, associazioni e organizzazioni che le hanno proposte2 o in base all’area geografica e culturale di pertinenza.
In tutto il Quaderno, quando si parlerà di “psicologia dello sport” o di “psicologia applicata allo sport”, s’intenderà la parte della psicologia che fa riferimento sia allo sport, sia all’esercizio fisico, che affonda le sue origini sia nelle scienze motorie che psicologiche e che sempre più pone l’accento sulla pratica, sul campo, e non solo sulla teoria o sulla ricerca.
La psicologia dello sport e dell’esercizio si occupa dello studio scientifico dei comportamenti legati allo sport e alla pratica dell’esercizio fisico, oltre che delle ricadute applicative di tali conoscenze in contesti specifici e anche molto diversi tra loro (Weinberg e Gould, 2015).
Si tratta di una disciplina che tiene conto degli aspetti psicologici, relazionali, cognitivi, sociali, fisiologici, psicobiologici, implicati nella pratica dello sport e dell’esercizio fisico, durante l’intero arco di vita. Le conoscenze della psicologia sono applicate oggi alla pratica dello sport con l’obiettivo generico di migliorare la prestazione attraverso l’allenamento di abilità psicologiche e mentali, ma anche con lo scopo di potenziare il benessere, il piacere di muoversi e la propria soddisfazione. La finalità quindi è anche quella di migliorare la salute psicofisica degli individui, oltre a quella di facilitare il percorso di crescita personale, spingendo ciascuno a sviluppare potenzialità ed aspetti di socializzazione (Cox, 2012).