Dal 2008 la valutazione dello stress nell’ambiente di lavoro (SLC) è diventato un obiettivo codificato a livello normativo (D.lgs 81/2008) che esige competenze, procedure e strumenti specifici per la rilevazione di eventuali fonti di stress e la progettazione di quelle azioni di miglioramento che sono necessarie per promuovere il benessere negli ambienti di lavoro. Come indica anche la letteratura scientifica si tratta di comprendere che cosa – a livello di organizzazione, processi di lavoro, ambiente di lavoro, comunicazione, fattori soggettivi, ecc. – non risulti funzionale al benessere generale e cosa possa essere modificato per favorire la salute organizzativa. Per fare questo tipo di valutazione occorre tener conto, delle specificità, come indica il D.lg. ’81, fra cui le differenze di genere e l’età.
In questa sede ci soffermeremo su un aspetto tanto rilevante quanto poco esplorato; vale a dire lo stress che può scaturire in una comunicazione fra donne e uomini in un ambiente lavorativo che non tenga conto di alcune differenze.
I primi interventi focalizzeranno l’attenzione sull’ottica di genere nella prevenzione dello SLC e della promozione della salute. Ilaria Chiosi, quale avvocata competente in problematiche di genere, ci accompagnerà, quindi, a riflettere sulla legislazione e sugli spazi di intervento che indica per la prevenzione dello SLC e la promozione della salute in un’ottica di genere. Carolina Limberti introdurrà la riflessione sulla relazione fra la vita familiare attuale e il mondo del lavoro e sulle problematiche che può attivare in donne e uomini. Roberta Giommi, riferendosi alla sua esperienza di consulente e formatrice aziendale, ci parlerà dello strumento della “mediazione di genere” nei vari contesti lavorativi, di cosa essa sia e di quali contributi possa dare alla promozione della salute organizzativa.